Agricoltura e sostenibilità

L’efficienza del vaso policonico nell’olivicoltura moderna

olivi a vaso policonico

In Italia, patria millenaria dell’olivo, il legame tra l’uomo e questa pianta è profondo quanto le sue radici. Dai tempi degli Etruschi fino alle moderne aziende agricole, l’olivo è stato curato, potato e raccolto con metodi che si sono evoluti con l’esperienza, l’osservazione e la tecnica. Tra questi metodi, uno ha saputo emergere negli ultimi decenni per efficienza, equilibrio e adattabilità: il vaso policonico.

Questa forma di allevamento, oggi adottata in molte regioni olivicole italiane – in particolare in Toscana, Umbria, Lazio e Puglia – non è una novità assoluta. Le sue basi risalgono a metodi di potatura empirici già usati dai contadini, ma è solo negli anni ‘80 che prende una forma codificata grazie agli studi sperimentali condotti da agronomi come Giorgio Pannelli e altri ricercatori del CRA di Spoleto. Il loro lavoro ha sistematizzato la potatura “a vaso aperto” in una versione più efficiente e produttiva, chiamata appunto “policonica” per la presenza di più coni di vegetazione armoniosamente disposti attorno al tronco.

Ma cos’è davvero un ulivo a vaso policonico, e perché oggi è considerato uno dei migliori compromessi tra tradizione e modernità?

Una struttura naturale, studiata per produrre

Allevamento
olivo a vaso policonico

Il vaso policonico è una forma di allevamento che si adatta perfettamente alla fisiologia dell’olivo. La pianta viene impostata su un fusto centrale alto circa 80-100 cm, da cui si dipartono 3 o 4 branche principali disposte come le gambe di un treppiede: inclinate di 45° verso l’alto ma divergenti tra loro, per formare coni verticali di vegetazione separati, ariosi e ben illuminati.

Ogni branca, nel tempo, sviluppa a sua volta ramificazioni laterali e terminali, andando a formare un piccolo cono vegetativo autonomo. L’insieme dell’albero appare come una struttura a più coni (da qui “policonico”), capace di ottimizzare la ricezione della luce e la produzione di frutti in modo omogeneo.

Questa forma risponde a un principio semplice ma spesso trascurato: la luce è il motore della fotosintesi. Più una pianta riceve luce in modo equilibrato, più produce. Nel vaso policonico, ogni branca ha la possibilità di crescere senza competere in modo eccessivo con le altre, evitando ombreggiamenti e permettendo una produzione distribuita e regolare.

I vantaggi dell’allevamento a vaso policonico

Fino a pochi decenni fa, molte piante di olivo venivano lasciate crescere con forme libere o con potature severe, spesso finalizzate più alla sopravvivenza della pianta che alla sua produttività. I tempi però sono cambiati. Oggi l’olivicoltura deve fare i conti con la competitività dei mercati, con i costi di manodopera, con la necessità di produrre qualità a costi sostenibili. L’olivicoltura moderna richiede tecniche di allevamento che ottimizzino la produttività, riducano i costi e facilitino la gestione dell’oliveto.

In questo contesto, il vaso policonico si è rivelato una risposta ideale per diversi motivi:

Migliore esposizione alla luce e circolazione dell'aria

La struttura aperta consente una penetrazione uniforme della luce e una buona aerazione, riducendo l’umidità e prevenendo malattie come l’occhio di pavone e la cercosporiosi.

Facilitazione della raccolta

La disposizione delle branche e la forma conica delle chiome permettono un accesso più agevole ai frutti, sia per la raccolta manuale che meccanica

Riduzione dei costi di gestione

La potatura e la raccolta risultano più rapide ed efficienti, con una diminuzione del 40-50% del tempo necessario rispetto ad altre forme di allevamento.

Equilibrio tra crescita vegetativa e produttiva

La forma del vaso policonico asseconda il naturale portamento dell’olivo, favorendo una produzione costante per un olio extravergine di qualità.

Adattabilità a diverse varietà e sistemi di raccolta

Questa tecnica si presta sia a cultivar da olio che da mensa, e può essere applicata in impianti tradizionali o intensivi.

Inoltre, è una forma che può essere facilmente “recuperata” anche su olivi abbandonati o malpotati, riportandoli progressivamente a una struttura più razionale ed efficiente.

Tecniche di potatura del vaso policonico

Potatura di allevamento

L’allevamento di un olivo a vaso policonico richiede un’impostazione attenta sin dai primi anni di vita della pianta.

  • 1° anno: si seleziona il germoglio centrale e lo si lascia crescere fino a circa 1 metro. A fine inverno si accorcia a 80-100 cm per stimolare la ramificazione basale.
  • 2° anno: si scelgono 3-4 germogli ben distanziati e con un’angolazione aperta (circa 45°), che diventeranno le branche principali. Gli altri si eliminano.
  • 3° anno in poi: ogni branca viene guidata in altezza, lasciando solo alcune ramificazioni secondarie ben orientate. Si eliminano quelli che crescono verso l’interno o che si sovrappongono.

L’idea è che la pianta mantenga nel tempo una forma “a ombrello aperto”, in cui ogni branca ha il suo spazio e la sua funzione.

La potatura annuale di produzione

✅ Rimuovere i succhioni e i rami troppo vigorosi
✅ Ringiovanire le parti più vecchie
✅ Contenere l’altezza per facilitare la raccolta
✅ Mantenere la luminosità all’interno della chioma

La potatura annuale di produzione dell’olivo allevato a vaso policonico è un intervento fondamentale per mantenere l’equilibrio tra la crescita vegetativa e la fruttificazione, assicurando una produzione costante e di qualità nel tempo.

Il principale ambito di intervento della potatura è il diradamento della vegetazione interna. Con il tempo, l’interno della chioma tende a infittirsi, limitando la penetrazione della luce solare e la circolazione dell’aria. Pertanto, è essenziale rimuovere i rami che crescono verso l’interno o che si incrociano, creando una struttura aperta che permette una migliore esposizione alla luce e una ventilazione adeguata.

La gestione dei succhioni e dei polloni è un’altra componente importante. Questi rami vigorosi, che si sviluppano verticalmente dal tronco o dalle branche principali, possono sottrarre risorse alla pianta e alterare la forma desiderata. La loro rimozione tempestiva aiuta a mantenere la struttura a vaso policonico e a indirizzare l’energia della pianta verso la produzione di frutti.

Ci si focalizza inoltre sul ringiovanimento delle branche fruttifere. Con il passare degli anni, alcune branche possono esaurire la loro capacità produttiva. Attraverso tagli di ritorno, si stimola la crescita di nuovi rami fruttiferi, garantendo una produzione continua e vigorosa.

Infine, è importante contenere lo sviluppo in altezza dell’albero. Una chioma troppo alta può rendere difficoltose le operazioni di raccolta e potatura. Attraverso tagli mirati, si mantiene l’altezza dell’albero entro limiti gestibili, facilitando le operazioni colturali e migliorando la sicurezza degli operatori.

Attrezzature consigliate per potatura e raccolta

Proprio perché si basa su interventi leggeri e precisi, il vaso policonico si presta benissimo a essere gestito con attrezzature semplici e moderne:

  • Forbici elettriche o pneumatiche per la potatura annuale.
  • Aste telescopiche per intervenire sulle parti alte senza scala.
  • Seghetti curvi per i tagli più importanti.
  • Abbacchiatori elettrici o scuotitori a pettine per la raccolta, molto efficaci su questa forma di pianta.

La disposizione delle branche, infatti, facilita enormemente l’uso di macchine leggere, anche in contesti collinari.

Periodo migliore per la potatura

Generalmente, la potatura del vaso policonico si effettua tra fine inverno e inizio primavera, prima della ripresa vegetativa. In climi più miti si può anticipare a febbraio, mentre in zone fredde conviene aspettare marzo o aprile. In estate si possono fare piccoli interventi di pulizia (potatura verde) per rimuovere succhioni e migliorare l’aerazione.

Un confronto con altre forme di allevamento.

Il vaso dicotomico

Allevamento
olivo a dicotomico

Il vaso dicotomico è una forma di allevamento tradizionale dell’olivo, storicamente diffusa soprattutto nell’Italia centrale e meridionale. Questa tecnica si basa su una struttura scheletrica ottenuta mediante la ripetuta biforcazione (dicotomia) delle branche principali, creando una chioma espansa e ramificata.

Nel vaso dicotomico, l’albero viene impostato con un tronco principale da cui si dipartono 3-4 branche primarie. Ciascuna di queste branche viene successivamente suddivisa in due branche secondarie, e così via, in un processo di biforcazione ripetuta. Questo schema porta alla formazione di una chioma ampia e aperta, con una distribuzione della vegetazione su più livelli.

La potatura in questa forma di allevamento mira a mantenere l’equilibrio tra le diverse branche, evitando l’eccessivo sviluppo di alcune a discapito di altre. Tuttavia, la complessità della struttura richiede interventi di potatura frequenti e accurati, con un conseguente aumento dei costi di gestione.


Vantaggi:

  • Adatta a varietà vigorose e a condizioni ambientali difficili.
  • Favorisce una buona aerazione e illuminazione della chioma.

Svantaggi:

  • Richiede potature frequenti e complesse, con un aumento dei costi di gestione.
  • Difficoltà nell’applicazione della raccolta meccanica, a causa della struttura ramificata e irregolare.
  • Tendenza all’invecchiamento precoce delle branche, con necessità di interventi di rinnovo.

Vaso cespugliato

Allevamento
olivo a vaso cespugliato

Il vaso cespugliato è una forma di allevamento che si sviluppa senza un tronco centrale definito. Le branche principali emergono direttamente dalla base della pianta, conferendo una struttura bassa e compatta. Questa forma è stata adottata in seguito a eventi climatici avversi, come le gelate del 1956, per facilitare la ricostruzione degli oliveti danneggiati. Il vaso cespugliato richiede interventi di potatura simili a quelli del vaso policonico, ma la sua struttura bassa lo rende meno adatto alla raccolta meccanica con scuotitori, sebbene sia ideale per la raccolta manuale o con pettini agevolatori.

Monocono

Allevamento
olivo a vaso monocono

Il monocono è una forma di allevamento che prevede un tronco centrale alto da cui si dipartono branche primarie disposte in modo da formare una chioma conica. Questa struttura è particolarmente adatta alla raccolta meccanica mediante scuotitori del tronco, grazie alla trasmissione efficace delle vibrazioni. Tuttavia, il monocono richiede potature frequenti per contenere l’espansione laterale e verticale della chioma e mantenere l’equilibrio vegetativo-produttivo.

Globo

Allevamento
olivo a Globo

La forma a globo si caratterizza per una chioma piena e sferica, senza vuoti centrali. È diffusa soprattutto in zone con elevata radiazione solare, poiché la folta chioma protegge le strutture permanenti dal rischio di ustioni. La produzione si concentra nella parte esterna della chioma, mentre l’interno tende a spogliarsi nel tempo. La potatura di produzione prevede il raccorciamento delle branche primarie e il rinnovo della superficie a frutto mediante tagli di ritorno.

Cespuglio

Allevamento
olivo a cespuglio

Il cespuglio è una forma di allevamento libera, ottenuta lasciando crescere la pianta senza interventi cesori significativi nei primi anni. Questa forma favorisce una rapida entrata in produzione e riduce i costi di potatura iniziali. Tuttavia, nel tempo, l’infittimento della chioma può portare a problemi di ombreggiamento e a una diminuzione della produttività nella parte basale. La raccolta meccanica è difficoltosa, rendendo questa forma più adatta alla raccolta manuale.

Sistemi a parete o a siepe (Allevamento a filare)

Allevamento
olivo a filare

I sistemi a parete o a siepe sono forme di allevamento adottate negli impianti superintensivi, dove gli olivi sono disposti in filari ravvicinati per formare una parete vegetativa continua. Questi sistemi sono progettati per la raccolta meccanica in continuo mediante macchine scavallatrici. Le varietà utilizzate devono avere una bassa vigoria e un portamento compatto. La potatura è meccanizzata e mirata a mantenere la forma della parete produttiva.

Confronto tra le forme di allevamento:

Forma di Allevamento

Caratteristiche Principali

Vantaggi

Svantaggi

Vaso Policonico

Tronco centrale con 3-4 branche principali disposte a cono

Buona esposizione alla luce, facilitazione della raccolta, equilibrio vegetativo-produttivo

Richiede potature regolari per mantenere la forma

Vaso Cespugliato

Assenza di tronco centrale, branche emergenti dalla base

Facilita la raccolta manuale, adatto a terreni collinari

Difficoltà nella raccolta meccanica

Monocono

Tronco alto con chioma conica

Adatto alla raccolta meccanica con scuotitori

Necessita di potature frequenti, rischio di squilibrio vegetativo

Globo

Chioma piena e sferica

Protezione dal sole, adatto a zone con forte insolazione

Ombreggiamento interno, produzione concentrata all’esterno

Cespuglio

Crescita libera senza potature iniziali

Rapida entrata in produzione, costi iniziali ridotti

Difficoltà nella raccolta meccanica, produttività basale ridotta

Parete/Siepe

Filari ravvicinati per formare una parete vegetativa

Raccolta meccanica efficiente, alta densità di impianto

Richiede varietà specifiche, investimento iniziale elevato

Vaso Dicotomico

Struttura ottenuta mediante ripetuta biforcazione delle branche principali

Adatta a varietà vigorose e a condizioni ambientali difficili; buona aerazione e illuminazione della chioma

Richiede potature frequenti e complesse; difficoltà nella raccolta meccanica; tendenza all’invecchiamento precoce delle branche

Per concludere

Il vaso policonico si conferma una scelta strategica per l’olivicoltura moderna, grazie alla sua capacità di coniugare sostenibilità, efficienza produttiva e prevenzione fitosanitaria.

Dal punto di vista della sostenibilità, questa forma di allevamento facilita l’integrazione di tecnologie avanzate, come l’uso di attrezzature meccaniche per la potatura e la raccolta. La struttura aperta della chioma migliora l’efficienza delle operazioni colturali, contribuendo a una gestione più sostenibile dell’oliveto.

In conclusione, il vaso policonico rappresenta una soluzione efficace per affrontare le sfide dell’olivicoltura contemporanea, offrendo vantaggi in termini di sostenibilità, efficienza produttiva e salute delle piante. La sua adozione consente agli olivicoltori di migliorare la qualità e la quantità della produzione, riducendo al contempo l’impatto ambientale e i rischi fitosanitari.

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Informazioni su Jessica

Sono Jessica, amministratrice dei Cavalieri dell’Oro Verde, una giovane azienda agricola situata a Palombara Sabina, vicino Roma. Amazzone italiana di 33 anni, da sempre amante della campagna, della natura e dei cavalli, unisco la mia passione per l’agricoltura sostenibile al mondo equestre. Appassionata di scrittura, vi guiderò alla scoperta di temi che spaziano dall’equitazione all’allevamento, dalla produzione di olio extravergine di oliva alle meraviglie della nostra terra.

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